Categorie SOA a qualificazione obbligatoria

Qualificazione SOA: quando scatta (per davvero) l’obbligo per i bonus per l’edilizia?

Perché l’attestazione SOA è diventata un documento inestimabile per tutte le imprese edili

Negli ultimi giorni, tra gli imprenditori edili non si parla che dell’introduzione dell’obbligo di attestazione SOA.

Il valore di questo documento non è mai stato in discussione, soprattutto tra le aziende che operano nel campo degli appalti pubblici. Ma adesso c’è molto di più in ballo. L’attestazione SOA, infatti, ha assunto un ruolo assolutamente centrale anche in ambito di appalti privati ed è diventata il discrimine tra le imprese che potranno ancora sfruttare le migliori opportunità del mercato e quelle che, invece, dovranno lottare con le unghie e con i denti per tenersi a galla.

In questo articolo ti spiegherò i dettagli della recente introduzione dell’obbligo di attestazione e ti svelerò un particolare relativo alla sua entrata in vigore che è passato sotto i radar della maggior parte delle imprese.

Ma prima ti illustro brevemente cosa si intendeva con ‘obbligo SOA’ prima della recente novità normativa che ha rivoluzionato il settore dell’edilizia.

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Categorie SOA: qualificazione obbligatoria e non obbligatoria

La normativa in materia di attestazione SOA suddivide i lavori in appalto in 52 categorie, di cui 13 di opere generali e 39 di opere specializzate. Per una panoramica più dettagliata sull’argomento, invitiamo il lettore a consultare la nostra guida dedicata.

Di norma un’impresa che non è qualificata per una determinata categoria SOA non può partecipare alle gare d’appalto per lavori che rientrano in quest’ultima. Tuttavia, ci sono delle eccezioni.

Devi sapere, infatti, che le categorie si possono suddividere in due gruppi:

  • a qualificazione obbligatoria – ovvero che comprendono opere che possono essere realizzate solo da operatori economici in possesso della relativa certificazione SOA;
  • a qualificazione non obbligatoria – ossia che comprendono lavori eseguibili, in determinate circostanze, anche da imprese non attestate per quella determinata categoria.

Ecco, questo è tutto ciò che ti avrei spiegato fino a qualche mese fa, quando i termini ‘obbligo SOA’ indicavano solo questa distinzione tra differenti tipologie di categorie.

Adesso, però, ‘obbligo SOA’ significa molto di più.

È importante ottenere l'attestazione SOA anche per le categorie a qualificazione non obbligatoria

Obbligo SOA per i bonus per l’edilizia: ecco in cosa consiste

È ufficiale: l’attestazione SOA è diventata un requisito obbligatorio per eseguire interventi coperti dai bonus fiscali per l’edilizia.

Si tratta di una recente decisione del governo che è stata introdotta con la Legge n° 51 del 20 maggio 2022, entrata in vigore a partire dal 21 maggio, e che riguarda i lavori di importo totale superiore a 516.000 euro.

L’obbligo scatterà in due step: a partire dal 1° gennaio 2023 le aziende edili potranno realizzare gli interventi per i quali è possibile beneficiare dei bonus per l’edilizia semplicemente dimostrando di aver richiesto l’attestazione SOA. Dal 1° luglio 2023, però sarà necessario essere effettivamente in possesso del documento.

Insomma, sembrerebbe tutto chiaro: a breve le migliori opportunità del mercato saranno precluse alle imprese non qualificate, ma per lo meno si hanno ancora diversi mesi a disposizione per mettersi in regola, giusto?

A dire la verità, la questione è più complicata di quello che sembra a prima vista.

Obbligo SOA per bonus edilizi: ecco quando scatta per davvero

È vero, in linea di massima l’obbligo scatterà a partire dal 1° gennaio 2023, ma in realtà ci sono aziende che dovranno sottoporsi alla verifica del possesso dell’attestazione SOA già da questo momento: sto parlando di tutte quelle che hanno sottoscritto dopo il 21 maggio un contratto per la realizzazione di interventi coperti dai bonus per l’edilizia che non si concluderanno entro il 31 dicembre.

In altre parole, gli operatori economici che firmeranno un appalto per i suddetti lavori dopo l’entrata in vigore della Legge 51/2022 dovranno accertarsi accuratamente di quale sia la data della loro conclusione: se dovessero avere termine nel 2023, devono soddisfare fin da subito l’obbligo di qualificazione SOA.

Si tratta di un particolare estremamente importante che, nei primi giorni seguenti l’entrata del nuovo regolamento, non era affatto palese. Anzi, la prima reazione delle aziende edili è stata di relativo sollievo in vista del margine di tempo disponibile per mettersi in regola.

Adesso, invece, è chiaro che i primi effetti della decisione del governo sono concretamente in atto già dal 21 maggio. E, considerando i tempi necessari per il completamento della procedura di rilascio dell’attestazione SOA (dai 3 mesi in su), il rischio di essere estromessi dalle sostanziose opportunità di crescita offerte dagli incentivi per l’edilizia è davvero molto alto.

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In conclusione

In questo articolo ti ho spiegato i dettagli della recente decisione di introdurre l’obbligo SOA per l’accesso ai bonus per l’edilizia e ti ho spiegato perché, al di là delle date citate fino a questo momento, il nuovo regolamento sta avendo degli effetti concreti sul mercato già a partire dal 21 maggio.

È palese a tutti che, in seguito a questo nuovo obbligo, la certificazione SOA ha assunto un ruolo ancora più importante nel settore edile: non possederla significa rischiare di rimanere tagliati fuori da tantissime opportunità di crescita e perdere la lotta per la sopravvivenza sul mercato.

Se vuoi che la tua impresa possa esprimere al massimo le sue potenzialità e lottare ad armi pari con tutti i competitor che prenderanno la saggia decisione di adeguarsi alle nuove regole, il tuo obiettivo principale dev’essere quello di ottenere l’attestazione SOA. Non rinunciarci per paura che sia un compito troppo complicato: con l’aiuto degli esperti di SOAsemplice potrai realizzare facilmente il tuo desiderio.

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